Graffette allo Strega
Storia della Graffette allo Strega, raccontate dal Napoletano alla Vicentina.
Nasce come dolce di carnevale.
Ma è talmente buono che nessuno ci vieta di prepararlo per altri momenti golosi.
Non fa parte del mio bagaglio di ricordi di bambina.
Ho conosciuto le graffe da grande, la prima volta acquistate all’alba al rientro da una serata con amici.
In un laboratorio aperto all’alba, preparavano le Graffette sul momento.
Le consegnavano ai clienti nottambuli calde e fumanti, incartocciate in una carta grezza che diventava un pò oliata.
Graffette calde di prima mattina
Lo street food a Napoli c’è sempre stato e per me che vengo da una cittadina del nord era veramente divertente fare questa “pazziata” nelle prime ore della mattina 😉
In seguito le graffe dei nottambuli sono diventate le Graffette allo strega , grazie ad una zia acquisita, siciliana e napoletana di adozione.
Bravissima a cucinare come la maggior parte delle donne del sud e gelosissima delle sue ricette, tanto ci teneva allo scettro di “la miglior cuoca di casa”.
Quando gli anni sulle spalle sono diventati un numero importante ho cercato di farmi dettare le “formule” perchè lasciasse memoria delle sue ricette.
La magia non si può trascrivere e la precisione delle dosi era nelle sue mani, nell’olfatto e nelle sue papille gustative!
Le Graffette allo Strega
Cioè le Graffette aromatizzate con il liquore Strega.
Un liquore tipico del Beneventano.
Sono una ricetta di zia che non ci ha tramandato, se non nel ricordo di quanto erano buone!
Ho cercato più volte di trovare la quadra nella ricetta per avvicinami il più possibile all’originale ed alla fine ho trovato i giusti rapporti in questa ricetta, per quanto riguarda la magia….. forse verrà con il tempo!
Ho cercato di trascrivervi un pò di magia ma più di questo, posso solo dirvi che:
cucinare è un atto d’amore, se siete di fretta e non avete gli ingredienti giusti, lasciate stare… fatevi un toast.
Parola di Prelibata !
Che cosa ti serve per fare le Graffette allo Strega per 10 persone
- 300 gr di farina ( buona)
- 150 gr di patate lessate
- 50 gr di zucchero
- 70 gr di burro
- 2 uova intere
- 10-15 gr di lievito di birra
- poco latte tiepido per sciogliere il lievito
- la buccia di limone naturale
- zucchero a velo e zucchero semolato
- mezzo bicchierino di liquore Strega
- sale un pizzico
- olio di arachidi per friggere
Come si preparano
- Fate cuocere le patate con la buccia ben lavata possibilmente al vapore
- Una volta cotte passatele nello schiaccia patate, anche senza sbucciarle, la buccia si fermerà all’interno dello schiaccia patate ma voi eviterete di fare il ballo di S.Vito per le scottature alle mani 😉
- Disponete la farina a fontana ed al centro mettete le patate schiacciate, lasciatele intiepidire
- aggiungete
- il lievito di birra sciolto in un pò di latte appena tiepido, temperatura sotto i 39°, utilizzo meno lievito della ricetta di zia, perchè preferisco lasciare lievitare maggior tempo per aumentarne la leggerezza e la digeribilità.
- Versate il resto degli ingredienti e iniziate a impastare per almeno 10 minuti.
- Questi tipi di impasti potrebbero a seconda dell’umidità delle patate o anche dell’aria esterna richiedere più o meno farina della dose indicata,
- quindi tenetevi la farina a disposizione e regolatevi a mano a mano che impastate, avrete un bell’impasto liscio e morbidamente elastico, leggermente più morbido dell’impasto della pizza.
- Lasciate lievitare il panetto in una ciotola chiusa anche per tutta la notte in luogo fresco, oppure lasciatelo in un ripiano della cucina a lievitare beatamente per almeno 4-5 ore ( tenete l’impasto sott’occhio, deve raddoppiare)
- quando sarà lievitato, rimettetelo nella spianatoia e impastandolo formate un salamotto, tagliatelo a fette di 2-3 cm tutte uguali.
- Prendete ogni fetta e create un rotolo con il quale creerete un anello, la graffa raddoppia in frittura, quindi fate degli anelli con un diametro di 4 cm.
- Tuffateli in olio bollente, girateli sopra e sotto due o tre volte e poi raccoglieteli con una ……..sgocciolandoli per bene quando saranno dorati.
- Mettile subito in una carta che assorba l’olio e poi passateli in un piattino dove avrete messo un po’ di zucchero semolato, alla fine spolverizzateli con lo zucchero a velo.
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