Bussolà di Caldogno: un dolce dipinto in Villa Caldogno

 Il Bussolà di Caldogno, è un prodotto DE.CO di Caldogno rappresentato anche nella scena del Banchetto nel salone nobile di Villa Caldogno da G.A.Fasolo 1570.

È un dolce della tradizione Veneta l’origine sono i bucellai della Serenissima: ciambelle di pane secco che i marinai si portavano nei lunghi viaggi di mare.

Il Bussolà di Caldogno oggi è un prodotto De.Co. che significa  denominazione comunale.

Questa definizione è nata da un’idea geniale del compianto Gino Veronelli, ad oggi  è già stata adottata da oltre 400 comuni italiani per tutelare e valorizzare  la produzione tipica del mondo agricolo, ma anche i piatti della tradizione e alcuni prodotti artigianali di eccellenza.

Si tratta in effetti di un sistema che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.

La De.Co quindi, pur non essendo un marchio, rappresenta un riconoscimento concesso dall’amministrazione Comunale ai prodotti  strettamente collegati al territorio e alla sua collettività, senza sovrapposizione alcuna con le denominazioni d’origine.

In provincia di Vicenza la nascita e lo sviluppo dei prodotti De.Co è stata fortemente voluta da un gruppo di ristoratori e agricoltori che negli ultimi 15 anni hanno riportato nelle nostre tavole una serie di prodotti agricoli coltivati nel passato e in molti casi dimenticati con le coltivazioni di massa.

Enrica dei “I Dolci di Zenere”, produce un meraviglioso Bussolà, seguendo tutti i criteri della tradizione.

Se volete cimentarvi nel farlo a casa qui vi lasciamo la ricetta storica:

Chi gà Santoli gà Bussolà

Chi ha dei “Santi” in paradiso o in terra può avere il Bussolà!

Questo era il detto  che lo accompagnava.

Fasolo dipinto Villa Caldogno

 

Bussolà vicentino

 

 

Ricetta del Bussolà di Caldogno

Ingredienti dose per 6-8 persone

  • Farina 1- 500 gr ( farina debole) Oppure la farina di mais .. originariamente veniva utilizzata la farina di mais Pignoletto D’oro di Rettorgole
  • Burro 150 gr
  • Zucchero semolato 100 gr
  • Bacca di vaniglia
  • Vino Torcolato  e Grappa ( nella ricetta di Enrica viene aggiunto il Clinton… ma qui inizia un’altra storia!)
  • 6 uova
  • lievito in polvere 1 bustina
  • lo zucchero in granella

Come fare il Bussolà di Caldogno

  1. Mettete in una ciotola la farina e mescolatevi lo zucchero semolato, la vaniglia, il lievito e un pizzicotto di sale.
  2. Fate la fontana e rompetevi al centro 5 uova intere e un tuorlo aggiungendo anche il burro leggermente ammorbidito ed a pezzetti e un poco di vino bianco ( Torcolato) e profumando con una cucchiaiata di grappa, ottenendo un impasto piuttosto malleabile.
  3. Date alla pasta la forma allungata di un salame e sistematela in uno stampo da ciambella ( rotondo con foro centrale), precedentemente imburrato. Pennellate la  superficie con l’albume rimasto leggermente sbattuto e cospargetela con abbondante zucchero in granella. Mettete quindi il bussolà in forno già caldo per circa 35 minuti, dopodiché sformatelo e lasciatelo raffreddare su una gratella.
  4. Con lo stesso impasto si preparano anche i bussolà  piccoli, grossi un dito e di vario diametro,  la tradizione racconta che venissero regalati dai “santoli” ai “fiossi” nel giorno della cresima.
  5. Esistono delle varianti del Bussolà, ad esempio quello di Enrica, prodotto De.Co del comune di Caldogno, ispirato dal dipinto cinquecentesco del Fasolo, è aromatizzato con il Clinton un vino che ha una sua storia un pò travagliata, ed arricchito con uvetta, senza lo zucchero in granella in superficie. Varianti moderne  vedono il Bussolà arricchito con gocce di cioccolato oppure con frutta secca … come al solito via libera alla fantasia!

Bussolà vicentino

 

 

 

 

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2 Commenti

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    Cristina 17 gennaio 2018 (16:57)

    Da vicentina doc quale sono da generazioni, non sapevo che il bussolà fosse diventato una De.Co nè conoscevo la sua storia. Il dolce lo conosco eccome in compenso !

    • comment-avatar
      Prelibata 18 gennaio 2018 (12:44)

      Cristina mi fa molto piacere averti raccontato una storia che non conoscevi.
      A presto con nuove storie bacucche da non dimenticare 😉

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