Biscotti a dito o Cartucce
Biscotti a dito per continuare il racconto della zia Marchesa.
Abbiamo lasciato Costanza bambina ad assaporare il profumo del Paradiso.
Ora vi faccio incantare da Costanza adulta, già sposata, innamorata, ma non corrisposta.
Non voglio rovinare la sorpresa della lettura di questo libro “La zia Marchesa” di Susanna Agnello Hornby,
ma voglio portarvi nella cucina del ricco Palazzo Sabbiamena.
Nella Sicilia di metà ‘800 le aristocratiche e ricche padrone non si avvicinavano alle stanze di servizio…
era impensabile quindi trovarle in cucina!
Fuori le ciotole..prepariamo i biscotti a dito.
Il marchese Pietro Sabbiamena si innamora di sua moglie mangiando un biscotto a dito.
….”Le porte del balcone erano socchiuse, un fascio di luce investiva il tavolo al centro della stanza, come una sciabola luminosa tagliava il ripiano di marmo e ricadeva a zigzag sul pavimento di pietra, fresco della passata di straccio del dopo pranzo.
Si appoggiò contro il lato della credenza, aspettava che gli occhi si abituassero a vedere nel buio…
Si lasciò andare a fantasticherie sulle fimmine fiorenti e odorose di liscivia …
…qualcuno aveva acceso il forno.
… Pietro udiva appena appena il mormorio di una canzone siciliana. Quella serva lo incuriosiva.
Ora lei infornava le teglie, pronte in fila sul tavolo accanto al forno. Cominciava la cottura, si muoveva lesta e con destrezza …
su e giù destra e sinistra era tutta un movimento aggraziato di gomiti, braccia, schiena, accompagnato dal mormorio della stessa canzone, ora sommesso ora più alto. L’olivo bruciato sprigionava un denso odore untuoso immischiato a quello dei biscotti: un ricco profumo di mandorle, strutto e zucchero.
… Aveva un ampio vestito arricciato in vita, la testa era coperta da un fazzoletto celeste annodato sulla nuca.
“Forse si slaccia la camicia,” pensò Pietro, eccitato.
…Quella fimmina gli piaceva.
…Lei alzò le braccia e le piegò sulla nuca; scioglieva lentamente i nodi del fazzoletto…
…Che biscotti sono?
Spiegami.
Pietro inalava l’odore di sudore pulito, misto a cenere, zucchero, cannella, anice che esalava dalla pelle di Costanza.
Lei si terse il sudore dalla fronte e dal viso con il lembo del grembiule, come se se ne vergognasse.
“Stai bene”
” Grazie, sto bene”
” No, volevo dire…sei bella.”
..Vuoi qualcosa?
” Voglio …un biscotto”
“Quale vuoi? “
“Quello lungo, un biscotto a dito.”
Che cosa ti serve per fare i biscotti a dito di Costanza
(dosi per circa 52 biscotti a dito che nel Napoletano si chiamano cartucce)
- 100 gr di mandorle ridotte a farina
- 200 gr di farina
- 5 uova
- 250 gr di zucchero
- 150 gr di burro
- limone non trattato grattugiato
- vaniglia
- anice
- cannella
Come si preparano i biscotti a dito, come si preparano i biscotti cartucce
- Sciogli il burro e fallo intiepidire
- monta le uova con lo zucchero finché non saranno gonfie e molte chiare
- unisci la farina setacciata un po’ alla volta,
- le mandorle ridotte a farina,
- il Burro sciolto e raffreddato,
- i semi di vaniglia,
- l’essenza di anice,
- la buccia di limone grattugiata,
- la cannella
- In forno per circa 15 minuti a 160°
Strumenti necessari per fare i biscotti a dito
- Se vuoi mantenere l’impasto morbido, serve la saccapoche
- Ti servono dei cilindretti per biscotti a dito o per biscotti cartucce
- Ti serve la carta forno da inserire nei cilindri nei negozi specializzati si trova già pronta.
Potrebbe interessarti sapere che:
- Questa ricetta partecipa a #pagineaifornellicontest organizzato dal blog.betulla.eu
- I biscotti a dito è la seconda ricetta con la quale partecipo per poter raccontare anche uno spaccato di vita di Costanza adulta. Con la ricetta delle Ostie stirate, ostie ripiene di zucchero grezzo e cannella abbiamo conosciuto invece la Costanza bambina di 5 anni.
- Questi biscotti a dito sono veramente buonissimi.. li accompagnerei con il tè alle spezie o Masala chai che ha vinto il contest un tè tra amiche.
- Oppure li abbinerei alla Cioccolata del Pellegrino
- Anche con il brulè di mela o con il caffè alla nocciola ci potrebbero stare un gran bene!
Betulla 7 gennaio 2018 (12:24)
Ho assaggiato le cartucce solo quest’estate grazie una vicina napoletana che me le ha portate a casa come generoso souvenir delle sue vacanze. Mi hanno affascinata tantissimo, e naturalmente sogno di possedere quelle piccole cartucce in metallo con cui farle…)bhe, ti dico la verità: sogno di possedere anche moltialtri oggetti che vedo nelle tue incantevoli fotografie, la siringa per l’impasto, le ciotole, il cucchiaio…). Ma torno alle pagine dense di velata sensualità che tu hai reso con luci, ombre, e meravigliosi intrecci…Bravissima!
Prelibata 7 gennaio 2018 (16:07)
Grazie… troppo gentile.
Le tue parole mi fanno comprendere di aver trasmesso ciò che volevo raccontare, la sensualità di gesti semplici e schivi fatti come atto d’amore.