Carnevale italiano: storia e tradizioni locali
La Storia del carnevale italiano ha origini molto antiche. Affonda le sue radici nelle feste pagane greche e della Roma antica.
In queste celebrazioni, risate e rovesciamento dell’ordine erano propiziatori al risveglio della terra e portatori di fecondità e fortuna. Da qui l’usanza di mascherarsi, liberarsi da vincoli ed inibizioni e fare delle grandi scorpacciate di fritti e piatti saporiti.
Il Carnevale è quel che si dice una festa mobile. Le date in cui si festeggia dipendono da quando ricorre la Pasqua.
Il tempo delle baldorie parte nove domeniche prima della domenica di Pasqua e raggiunge il suo apice il giovedì grasso.
Termina il martedì successivo, martedì grasso, che precede il mercoledì delle Ceneri, l’inizio della Quaresima.
Sembra che sia proprio questo il motivo per cui questa festa si chiama “carnevale”.
L’etimologia risale all’espressione latina “carnem levare” che significava eliminare la carne.
Le feste annunciavano il banchetto finale del martedì grasso, prima dell’inizio del periodo di astinenza e digiuno.
Come è nato il carnevale italiano
Pur essendo una festa profondamente legata al mondo cristiano e cattolico, il Carnevale ha origini pagane.
La ricorrenza era già presente nei Saturnali della Roma antica e nelle feste dionisiache della civiltà greca.
Durante queste feste avveniva il rovesciamento dell’ordine costituito e delle gerarchie.
Ci si liberava dagli obblighi per sfrenarsi in scherzi ed eccessi che duravano tutto il periodo carnevalesco.
In questo senso deve essere vista anche l’usanza di mascherarsi, il ricco si travestiva da giullare e da accattone, il povero da ricco, gli uomini da donne e viceversa.
Nei tempi antichi il Carnevale aveva anche il significato di risvegliare la terra dopo il sonno invernale.
Era la festa della fecondità della terra che doveva nutrire uomini ed animali, al cui rito si aggiungeva quello della risata.
Al tempo dei Greci e dei Romani molte erano le popolazioni che seminavano le loro terre ridendo perché il ridere sconfiggeva la morte e il lutto e dava fertilità a terre e uomini.
Le divinità della risata, Ghelos e Risus, rispettivamente greca e romana, erano sacre e venerate.
Se nell’antichità le tradizioni religiose avevano un peso specifico importante nei festeggiamenti del carnevale, col passare dei secoli la componente laica è stata sempre più predominante, anche se sono rimaste alcune reminiscenze religiose.
Quando è stato inventato il carnevale
Anche se già presente fin dai tempi della civiltà Greca e Romana, del Carnevale italiano si hanno tracce nel Medioevo precisamente nel 1094 in un documento che testimonia la presenza di eventi pubblici nei giorni precedenti alla Quaresima.
Nel 1296 il Carnevale diventa ufficiale con un editto del Senato Italiano dove si dichiara festivo il giorno prima della quaresima.
In quegli anni il Carnevale veniva festeggiato con banchetti di gruppo e balli infiniti.
I balli col saltello erano delle danze tipiche dedicate alle divinità della terra e la leggenda vuole che più alti erano i salti dei ballerini, più floridi e lunghi sarebbero stati gli steli delle spighe di grano.
Veniva inoltre eletto un Re del carnevale che garantiva gli scherzi sfrenati e dava il via alla interruzione temporanea delle regole, delle leggi e della morale.
Nel Rinascimento iniziò a diffondersi l’usanza dei carri carnevaleschi che nacquero a Firenze ma che si diffusero ben presto in altre città italiane come Milano, Roma, Bologna, Mantova e Ferrara. Attraverso questi carri le Signorie esprimevano la loro potenza e grandezza mentre il popolo si sfrenava in baccanali senza fine.
Solitamente questi carri erano allegorici e potevano rappresentare episodi biblici, scene mitologiche, leggende sui santi e storie di Roma e della Grecia.
Le maschere del Carnevale italiano
Nel Settecento ci fu la diffusione esponenziale delle maschere di carnevale grazie anche alla commedia dell’Arte di Goldoni.
In realtà queste maschere erano già presenti a Venezia dal XIII° secolo e da lì si diffusero nelle altre città italiane e in Europa. Nacquero così le maschere di ogni città, ognuna con le sue caratteristiche divertenti:
- Meneghino è di Milano
- Arlecchino, Colombina e Pantalone sono veneziani
- Sor Tartaglia e Rugantino sono romani
- Pulcinella è napoletano
Nacquero anche le maschere regionali e tra le più conosciute ricordiamo:
- Gianduia in Piemonte,
- Stenterello in Toscana,
- Capitan Spaventa in Liguria,
- il Dottor Balanzone in Emilia Romagna e
- Peppe Nappa e i paladini in Sicilia.
Ogni città iniziò a festeggiare il carnevale nella propria maniera il filo conduttore e comune a tutte le feste l’allegria e la voglia di divertirsi.
Tra i carnevali italiani, i più importanti da visitare almeno una volta nella vita sono:
- Venezia. ormai famoso in tutto il mondo con i suoi costumi sfarzosi,
- Viareggio con i suoi carri allegorici,
- Ivrea con la battaglia delle arance e
- Sciacca con le sue opere in cartapesta.
- Cento a Ferrara tradizione ancora degli Estensi
Dolci e piatti tipici del carnevale italiano
Come ogni città o regione ha una propria maschera, così ha anche i suoi dolci tipici che vengono preparati nelle pasticcerie e nelle case in questo periodo dell’anno.
Ci sono dei dolci di carnevale, però, che sono diventati comuni all’Italia intera. Perché si sa che le buone ricette hanno le gambe!
Tra i dolci più diffusi in tutta Italia ci sono le “chiacchiere” che, a seconda della regione, acquistano un nome diverso: crostoli, frappe, sfrappe, cenci, galani, bugie.
Un altro dolce che viene preparato in ogni regione sono le frittelle, o castagnole, che a Venezia si chiamano “fritoe”.
Possono essere anche ripiene di crema pasticciera, zabaione o cioccolato.
In Veneto le fritole tradizionali sono fatte di semolino o farina di mais cotta nel latte, al quale viene aggiunta l’uva passa, la grappa, i cedri ed i pinoli.
L’Italia gastronomica vive di tradizioni e a Carnevale ogni regione ha le sue specialità dolci, ma anche salate, come la famosa lasagna di carnevale tipica della cucina napoletana
Ma tutto questo e anche le ricette del Carnevale nel mondo te lo racconto in un nuovo articolo.
- Ricetta dei crostoli o chiacchiere
- Frittelle venete
- Graffe napoletane
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