Ravioli capresi: ricetta e storia di un piatto famoso della costiera
I Ravioli Capresi sono un piatto mediterraneo completo tanto per il goloso quanto per il nutrizionista.
È uno dei piatti proposti fin dagli anni Sessanta in tutti i ristoranti di Capri ma è anche diffuso nella Penisola Sorrentina e Amalfitana dove viene proposto in quasi tutti i ristoranti.
Per il ripieno dei ravioli capresi, si usa un formaggio fresco insieme al pecorino, qualche odore come il basilico e la maggiorana.
Vengono quasi sempre conditi con il pomodoro, per riequilibrare con l’acidità la “grassezza” della farcia e la dolcezza della pasta.
Sicuramente il mare ci ha portato queste ricette nate dalla contaminazione delle culture, ma oggi sembra con certezza che tra i ravioli più famosi ci siano proprio i ravioli capresi.
E’ sicuramente uno dei piatti simbolo dell’isola, i cui segreti sono custoditi gelosamente dalle ultime massaie e dagli chef al lavoro nei ristoranti e negli alberghi.
Nell’attesa di un giro in costiera, consolati con la mia ricetta… originale;)
Ricetta dei Ravioli capresi per 4 persone
Ingredienti per il sugo
- pomodori o pomodorini da sugo maturi 1 Kg
- basilico
- spicchio d’aglio
- olio extravergine di oliva
Ingredienti per fare la pasta
- farina 0 125 gr
- semola di grano duro 125 g
- uovo 1
- olio extra vergine
Ingredienti per il ripieno
- caciotta campana fresca 250 gr
- grana grattugiato 60 gr
- maggiorana
- sale
- Grattugia la caciotta e uniscila
al formaggio grana, l’uovo, le foglioline di un
ciuffetto di maggiorana e poco sale
ottenendo il ripieno.
Preparazione dei Ravioli capresi
- Impasta la farina e la semola, con 2 cucchiai di olio, un pizzico di sale e 170g di acqua bollente fino a ottenere una
pasta liscia. - lasciala riposare per 30’ sotto una casseruola calda.
- Tira la pasta non troppo sottile e
confeziona 40 tondini, farcendone 20 con il
ripieno. - Bagna leggermente con un pennellino il disco di pasta con il ripieno e poni sopra il secondo disco per formare il raviolo.
- Vanno buttati in acqua bollente salata per 1-2’. Scolati, conservando una tazzina dell’acqua di cottura che ti servirà per mantecarli in padella con il sugo e le foglioline di basilico. E’ consigliata una spolverata di grana grattugiato.
Prepara il sugo con i pomodori da sugo
- Lavate bene i pomodorini, taglia la parte del picciolo
- tagliali a metà
- In una padella metti l’olio e l’aglio a fuoco medio dolce
- appena caldo aggiungi i pomodorini, abbassa il fuoco e copri la padella.
- Lascia appassire i pomodorini.
- Togli il coperchio e lascia asciugare la salsa, alla fine aggiungi le foglie di basilico e regola di sale.
Storia dei Ravioli Capresi e di dei ravioli d’Italia
I Ravioli cambiano da regione a regione, da famiglia a famiglia, perché cambiano gli ingredienti della farcia, il condimento e le loro dimensioni.
Paese che vai Raviolo che trovi! E’ espressione di ciò che il territorio offre, una delizia per grandi e piccini.
Sul significato del nome ci sono diverse versioni ma di certo si sa che di questa pasta ripiena si hanno notizie documentate a cavallo tra il XII e il XIII secolo, quando un colono savonese preparò un pranzo anche con i Ravioli per il suo padrone, durante una vendemmia.
Fu proprio nel corso del Duecento che Genova cominciò a diffondere questa pasta attraverso i suoi traffici nel Mediterraneo, strada più sicura e più agevole rispetto alla via di terra;)
Dalla fine del Duecento, si trovano tracce del raviolus nella cronaca di Fra Salimbene a Parma ma la consacrazione ufficiale è senza dubbio nel Decamerone, quando Giovanni Boccaccio ambienta i ravioli nel paese del Bengodi dove, citiamo, c’era «una montagna tutta di formaggio grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e ravioli, e cuocerli in brodo di capponi».
Anche le memorie del Maestro Niccolò Paganini nato a Genova nel 1782, sono popolate da ravioli fumanti e gustosi con la farcia di polpa di vitello macinata con la borragine e da frattaglie varie che solo a nominarle mi danno malessere 😉
Sicuramente, oltre che in Emilia Romagna dove molti pensano che i ravioli ebbero i natali, questa pasta ripiena è presente in tutta la dorsale appenninica meridionale e poi, con la nascita della società dei consumi di massa, venne apprezzata in tutta Italia.
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