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Appennino bolognese: piatti, vini e prodotti tipici

L’Appennino bolognese è una parte dell’Appennino Tosco-Emiliano che include un’area di 19 piccoli Comuni della provincia di Bologna.

Alcuni di questi sono conosciuti per aver dato i natali a personaggi famosi in epoca antica e anche in tempi moderni.

Sono luoghi verdi, ricchi di storia che  ha lasciato le sue tracce, ancor oggi ben visibili.

Località ruvide ma con il cuore grande come i loro abitanti e come la loro cucina, fatta di ingredienti poveri di montagna ma ricca di sapore.

I comuni dell’Appennino bolognese sono: Camugnano, Castel D’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Pianoro, Monte San Pietro, Sasso Marconi e Valsamoggia.

Forse a te diranno poco questi nomi.

Magari ricordi che a Monghidoro è nato Gianni Morandi o che a Grizzana Morandi è nato il noto pittore Morandi e che nello stesso paese, nella Rocca che porta il suo nome, è vissuto il Conte Mattei, uomo emblematico e geniale.

A me questi nomi dicono molto!

Solo nel sentirli nominare, il mio pensiero corre all’autostrada del sole e a tutte le volte che l’ho percorsa nei miei 50.000 km all’anno, per molti anni. 

Innumerevoli volte, code chilometriche mi hanno costretta ad uscite dall’autostrada e percorrere l’Appennino attraverso le statali.

Le cose impreviste creano spesso opportunità inaspettate.

Quando viaggi ad andatura lenta, superando colli e attraversando borghi ricchi di storia, puoi scoprire le meraviglie nascoste della nostra Italia.

Tra le meraviglie includo le trattorie di questi luoghi e i piatti genuini e veraci che vengono proposti agli ospiti.

Borgo La Scola Appennino Bolognese

I piatti tipici dell’Appennino Bolognese

L a cucina dell’Appennino bolognese è la madre della cucina bolognese. Gli ingredienti della cucina bolognese, vengono prodotte dagli allevatori, dai casari e dai contadini di questi paesi. Di queste zone sono famosi, gli insaccati, i formaggi di montagna, il parmigiano e i prodotti del bosco, come i tartufi e le castagne.

Ecco alcuni consigli utili per scegliere bene tra i piatti tipici di questo territorio.

Antipasti

Se ti fermi a mangiare in un ristorante o in un’osteria dell’Appennino bolognese, come antipasto, devi gustare: tigelle, crescentine e gnocco fritto accompagnati dai salumi, lardo,  guanciale, coppa, salame, mortadella e dai formaggi, pecorino e parmigiano della zona.

Tipico di questi posti è il pesto di lardo, che spalmato nella  tigella calda si scioglie ed è una bontà assoluta.

La tigella, sono una sorta di piccoli pani piatti, dello spessore di 1 cm o poco più, che vengono cotti sul testo, una piastra piatta con le formine tonde e decorate dove l’impasto cuoce. La crescentina, chiamata gnocco fritto nel modenese, è invece un impasto di farina, acqua e una parte grassa, una volta strutto ora olio evo. L’impasto viene steso e tagliato a rettangoli che vengono fritti.

In frittura si gonfia, creando il vuoto dentro di esso, che tu potrai farcire con salumi e formaggio.

Primi piatti

Tra i primi piatti tipici che non mancano mai ci sono: i passatelli, i tortellini, le tagliatelle in brodo o condite con il tartufo, i funghi o il ragù bolognese. La pasta fatta in casa da gustare con il brodo o asciutta non manca mai.

Un primo piatto un po’ particolare, sono le tagliatelle preparate con la farina di castagne e condite semplicemente con il pecorino montanaro.

A Porretta Terme devi gustare le “Lasagne con le castagne” o il loro “Minestrone antico“, preparato con le tagliatelle sottilissime all’uovo,  fatte fresche, cotte in un brodo di fagioli e cucinato con lardo, pancetta, patate e concentrato di pomodoro. Alla fine di tutto una bella spolverata di parmigiano.

Il piatto tradizionale di Lizzano in Belvedere invece sono le “Patate al forno con tartufi”.

È un piatto che si gusta al meglio in tardo autunno e in inverno quando si trovano i tartufi.

Secondi piatti

Le carni locali sono ottime.

Nella cucina dell’Appennino bolognese, verace e montanaro la fanno da padrone, maiale, manzo, vitello, cacciagione e selvaggina.  Vengono preparati stinchi, involtini, braciole, polpettoni, cotolette, il tutto sempre accompagnato da funghi, patate e castagne.  Un secondo piatto tipico è il Friggione.

È un’antica ricetta inventata nel 1886 da Maria Manfredi Baschieri. La versione originale è depositata presso la Camera di Commercio di Bologna.

E’ una ricetta semplice, fatta con pochi ingredienti della cucina povera ma ha dei tempi di preparazione molto lunghi.

L’ ingrediente principale sono le cipolle. Devono essere tagliate a fette e messe a macerare per 4 ore in una ciotola insieme a sale e zucchero. Poi vengono messe a cuocere in un tegame insieme allo strutto per altre 2 ore.

Infine, dopo aver aggiunto il pomodoro, devono continuare la cottura per altri 90 minuti.

I dolci

Lasciati uno spazio anche il dolce. La cucina dell’Appennino bolognese custodisce tante ricette tipiche tramandate di generazione in generazione.

Tipiche sono le “raviole” con il ripieno di marmellata di prugne e castagne, il castagnaccio, le frittelle con la farina di castagne, la colombina

A Grizzana Morandi c’è un dolce tipico: lo Zuccherino Montanaro.

È un’antica ricetta che si tramanda dai tempi antichi e ancora oggi è preparata per le festività come Natale e Pasqua e, in occasione dei matrimoni, viene regalata agli invitati in segno di buon augurio.

E’ un biscotto di frolla nel cui impasto viene messo del liquore o dei semi all’anice.

La sua particolarità sta nella glassatura esterna che viene fatta attraverso la bollitura di zucchero e liquore all’anice.

Ci sono altri tre dolci tipici di questa zona che hanno origini antiche:

  • i ciacci che, nella preistoria, venivano cotti su delle pietre roventi e oggi invece per la  cottura vengono usati dei ferri che si scaldano sul fuoco o sulle stufe a legna e vengono preparati con la farina di castagne e unti con la cotica di prosciutto.
  • I mirtilli ubriachi. I mirtilli vengono messi in un contenitore di vetro, chiuso ermeticamente, insieme a zucchero, vino dolce e alcool e lasciati a riposare un mese.
  • Le castagne golose, tipica ricetta contadina. Venivano servite come digestivo a fine pasto dagli anziani montanari che si riunivano davanti ad un camino acceso per raccontarsi le “fole”, così erano chiamate le storie del bosco.

 

 I prodotti tipici dell’Appennino Bolognese

È un territorio ricco di eccellenze soprattutto del bosco e del sottobosco. Anche la lavorazione del maiale fatta in questi paesi è famosa in tutto il mondo.

Tipiche sono le confetture e le marmellate di ciliegie e amarene, da sempre un  vanto di queste montagne.

Oltre al Parmigiano, sono buonissimi e famosi i pecorini e le caciotte. Degno di nota anche il miele di questi luoghi soprattutto quello di castagno. 

Quasi ogni Comune produce un’eccellenza enogastronomica tipica:

  • a Castel d’Aiano potrai trovare un meraviglioso Parmigiano Reggiano.
  • Corno alle Scale, frazione di Lizzano in Belvedere, è famoso per il Salmerino.
  • Granaglione e Porretta Terme, i due comuni che compongono l’Alto Reno Terme come Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, sono famosi per la castagna e il tartufo bianco e nero.
  • Savigno, nel comune di Valsamoggia, è considerata la città del tartufo bianco.
  • Tolè, frazione di Vergato, è rinomata per la patata di montagna.
  • A Camugnano potrai assaggiare le Strappe, che è un tipo di pasta e i Torti, preparati con la farina di castagne che, per avere un impasto più morbido, vengono cotti tra le foglie di castagno.
  • Gaggio Montano e Marzabotto sono rinomate per i ciccioli, il lardo e il guanciale.
  • A Sasso Marconi ogni anno ad ottobre si celebra con una sagra il marrone biondo, prodotto tipico di queste zone che ha un sapore dolce e profumato e ha dei riflessi dorati, come si può capire dal nome.

Cartoline dall'appennino bolognese

La strada dei vini sull’Appennino Bolognese

Sull’Appennino bolognese vengono prodotti anche vini eccellenti sia bianchi, che rossi.

Tra i bianchi importanti, ci sono:

  • il Pignoletto
  • il Pinot Bianco
  • il Riesling italico
  • il Sauvignon
  • lo Chardonnay

Tra i rossi, le produzioni eccellenti sono:

  • il Barbera
  • il Cabernet Sauvignon 
  • il Merlot

Sono tutti vini a cui è stata riconosciuta la DOC dei Colli bolognesi.

La strada dei vini sull’Appennino bolognese parte dal lato sud delle mura di Bologna per arrivare fino al confine con la Toscana.

È un percorso enogastronomico e culturale, a volta impervio per il clima, le frane e gli smottamenti delle sue vallate, ma capace di offrire paesaggi bellissimi e molto variegati.

Ti troverai di fronte pascoli incontaminati, boschi di castagne, vigneti, oliveti, campi di grano e di girasoli, vallate attraversate da 12 corsi d’acqua e grotte naturalistiche.  

Vedrai castelli medievali, borghi antichi e palazzi storici, segno di una storia medievale e di antichi splendori. 

Potrai visitare le aziende vinicole, i caseifici, gli agriturismi e le fattorie ma anche mulini a pietra, laboratori artigiani, monumenti e siti archeologici.

Ti ho accompagnato fin qui, in un viaggio saporito e gustoso, in un’Italia che si dice minore ma che di minore ha solo il turismo di massa, oggi assente anche causa Pandemia.

Se vuoi continuare questo viaggio alla scoperta di antichi borghi, Rocche e castelli, leggi l’articolo dedicato alla Rocca Mattei scritto da Francesca Fughelli per il progetto Heritage di AIFB.

Credit photo: un grazie particolare a Francesca Fughelli, del blog Fraduefuochi e a Micaela Ferri del blog: Le ricette di Michi, bolognese la prima e modenese la seconda, per avermi donato le foto delle loro gite fuori porta!

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