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Pomodorini Confit e la Filastrocca della felice merenda

Pomodorini Confit per l’ultimo raccolto di fine stagione

Ma solo a me i pomodori mettono allegria?

Con questa ricetta dei pomodorini confit, vorrei cercare di trattenere l’estate con il sapore degli ultimi pomodorini del mio orticello.

Siamo già fuori stagione, il 21 Ottobre, per raccogliere dei pomodorini, ma tanto si sa, non ci sono più le mezze stagioni!

Con questo ultimi che ho raccolto ho pensato di preparare dei pomodorini confit, detti anche caramellati.

La parola confit, in francese significa “preservato”. Preservare a mio parere significa qualcosa che, oltre la conservazione, coinvolge anche la tutela.

In effetti per fare i pomodorini  confit si utilizza una  lunga cottura al forno dopo averli conditi con delle erbe aromatiche e dello zucchero.

Il rosso del pomodoro si fa più scuro, più intenso e rimane inalterato il sapore che si fonde con gli aromi che lo hanno condito.

Sono ottimi per preparare antipasti, contorni o per fare degli stuzzichini per una speciale merenda o per una apericena.

 Quali sono i pomodori adatti per fare i pomodorini confit?

Sono maggiormente adatti i pomodorini piccoli e sodi, come i Datterini ed i Pomilli, protagonisti della ricetta e della

“Filastrocca della felice merenda”.

 

pomodorini confit

La storia non sempre facile del Pomodoro:

Non è stata sempre facile la storia del pomodoro, come spesso accade per tutte le novità anche i pomodori sono stati accolti con diffidenza.

Arrivati dal Nuovo Mondo, subirono una quarantena più lunga di quella della patata, che ci ha impiegato due secoli per essere così apprezzata. Nei primi tempi, il pomodoro veniva utilizzato come pianta da “appartamento” nelle famiglie di nobili e commercianti.

Nei palazzi dei signori a quel tempo non si trovavano i ficus benjamin ma delle belle piante di pomodoro.

Inoltre in Francia  si regalavano  piante di pomodoro per dimostrare affetto e gratitudine.

Oggi si dice: “ditelo con i fiori” forse allora si diceva ..”ditelo con i pomodori”.

La cose non andarono poi così male fino a che il pomodoro fu studiato dagli erboristi del tempo e  nel 1544 un tal Pietro Andrea Mattioli  decretò che il pomodoro era una  “mala aurea”..in una parola, velenoso!

Ci pensò poi un olandese a risollevarne le sorti trovandogli un potere afrodisiaco e ribattezzandolo con il nome di “pomme d’amour”. Ma sembra che non funzionasse poi così bene, e quindi in pochi seguirono le teorie del povero Dodoens.

Dal nome di “Love apple” dato dagli Inglesi che volevano  credere all’olandese, al nome di ” Tomat” degli Indios trasformato in “Tomate” dagli spagnoli, le sorti del pomodoro cambiarono solo nel 1700 quando un cuoco iniziò a sperimentarlo in cucina.

pomodorini confit

Il pomodoro entra in cucina

Nel libro ” Cuoco Galante” del 1773, Vincenzo Corradi nomina per la prima volta il pomodoro, descrivendo la ricetta di una salsa ” coulis” fatta appunto con questo ingrediente.

Ma fu per merito di un padre gesuita, un tal Francesco Gaudenzio, autore del libro di cucina ” Il panunto toscano” che appaiono per la prima volta i modi per cuocere i “pomi d’oro”.

Nel 1839 nel Manuale di cucina napoletana scritta da Ippolito Cavalcanti viene citata per la prima volta la “pummarola” o meglio “a pummarò” come la conosciamo noi oggi ed è infatti del 1889 l’invenzione della Pizza Margherita.

Se cresce l’importanza e l’uso di un prodotto cresce anche il bisogno di conservarlo fuori stagione.

Nacque così l’industria conserviera del pomodoro.

Il primo a pensarci fu un francese trasferitosi a Torino; ma fu Francesco Cirio, nella sua azienda di San Giovanni a Teduccio in provincia di Napoli, a produrre e commercializzare per la prima volta i pomodori in scatola nel 1875.

 I pomodori d’Italia

Oggi sono 300 le varietà di pomodori coltivati e prodotti in Italia.

La maggior parte di queste varietà sono ibride. Le caratteristiche sono molte diverse a seconda della loro tipologia e quindi è diverso anche il loro utilizzo in cucina.

E’ un ortaggio tipicamente estivo anche se è disponibile sul mercato tutto l’anno, ma la differenza si sente forte e chiara!

Eccone alcune delle varietà più famose:

 

 

Ed ora arriviamo alla nostra filastrocca e vediamo cosa hanno combinato i pomodorini Datterini e Pomili vicini di orto!

 

Filastrocca della felice merenda

C’era un bel giorno di sole nell’orto,

da qualche ora il sole era sorto,

di caldo tiepido e nebbiolina

quella che trovi di prima mattina.

A canticchiare nell’angolino

la compagnia del Datterino,

poco più in fondo nell’orticello,

si sveglia scocciato Pomilio il bello.

 

“Ma senti senti che gran baccano,

adesso mi sente quel brutto villano!”

E rimboccate foglie e radici,

disse a gran voce a tutti i suoi amici:

“Cari Pomili così non va bene,

adesso ne ho proprio le scatole piene,

la buona creanza del vicinato,

è tutto ciò che ho desiderato!

invece qui ci fanno i dispetti,

i Datterini quei brutti furbetti!”

Così i Pomili aizzati e arrabbiati,

si misero in fila come tanti soldati,

in marcia nell’angolo del cortile

si alzavano i cori da tutte le file.

 

Intanto tra menta e basilico fresco

Datterino si accorge e grida mesto:

“Compagni fedeli qua arrivano guai,

i Pomili paiono arrabbiati assai!”

E costruita una corazzata

si mise al sicuro tutta l’armata.

 

I muri di pane alto e croccante

nero, a fette e bello fragrante.

Giunti alle mura i Pomili arrabbiati:

“siete una banda di scellerati!

Venite fuori se avete coraggio!

Chi sono i più forti di tutto il villaggio?!”

 

I Datterini molto orgogliosi

offesi e feriti uscirono fuori.

Iniziò così un gran parapiglia,

lo si sentiva da mille miglia!

Patapim patapum che grandi botte,

potean continuare tutta la notte!

 

Quando un momento per caso o fortuna,

doveva ancora spuntare la luna;

un nuvolone bianco di latte

si fece sopra alle teste matte.

Un attimo dopo pioveva ricotta

da quella nuvola di caciotta!

Tutti straniti, perplessi e stupiti,

si guardan curiosi nemici e amici.

 

Una risata si fa contagiosa

e poco dopo tutti ridono a iosa!

Si buttano in mezzo origano e timo,

e arriva olio gridando “io primo”!

Tra tante risate e scherzetti vari,

anche quest’oggi caliamo i sipari,

alcune volte una bella risata

sistema perfino una litigata!

Impariamo bene da questa faccenda

e andiamo insieme a fare merenda!

 

 

Ricetta per  fare i pomodorini confit:

  • Per 4 persone
  • Tempo: circa 1 ora e 30 minuti per i pomodorini confit

 

  • 10 pomodorini sodi e dolci Pomilio e Datterino
  • Sale e pepe
  • Timo, origano
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • Olio evo

Gli ingredienti per fare il “pane gourmet con ricotta profumata e pomodorini confit”:

  • 500 gr di ricotta fresca
  • Basilico fresco + qualche foglia di menta
  • 3 fette di pane nero
  • Facoltativi: filetti d’acciuga

pomodorini confit

Preparazione dei “Pomodorini Confit”

  • Lavate e tagliate i pomodorini a metà con taglio verticale.
  • Disponeteli in una teglia rivestita di carta da forno.
  • Conditeli con un filo d’olio, sale e pepe, una spolverata di zucchero di canna, timo e origano.
  • Metteteli in forno a 140° a caramellare per circa 1 ora e 30.

Prima di lasciarci:

Per una Merenda o un Aperitivo vai a vedere la ricetta con i nostri pomodorini confit: “Pane Gourmet con ricotta profumata”  

nel sito degli amici di Fruit24, dove puoi trovare tante informazioni utili ed interessanti sul consumo di frutta e verdura.

pomodorini confit

  •  Con una raccolta di pomodorini misti, rossi e verdi ho preparato anche una torta salata con una pasta sfoglia vegana, veramente molto buona e semplice da fare: Pasta sfoglia Veg con verdure dell’orto

 

Le fonti: Per scrivere questo articolo ho consultato “GUSTO”, cultura e sapori dei cibi più buoni d’Italia- Food Editore ; “Storia di ciò che mangiamo ” di Renzo Pellati, Daniela Piazza Editore. 

 

 

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