Frittelle di carnevale venete: le frìtole
Queste frittelle di carnevale venete, è la ricetta tradizionale delle così chiamate frìtole. La ricetta è quella della mia nonna Angelina, maestra di frittelle, tortellini, baccalà alla vicentina e coperte fatte con l’uncinetto.
Per una resa migliore, l’impasto delle frittelle lo devi preparare la sera prima.
L’impasto base è una sorta di polenta preparata con il semolino. La si lascia riposare in frigorifero o in un luogo fresco. Può durare anche una settimana, e friggerne un po’ per volta a necessità. Così da avere sempre le frittelle calde nel periodo di carnevale.
Quando serve quindi, prendi la quantità da friggere che ti interessa, aggiungi un po’ di farina setacciata, amalgama per bene e poi friggi.
Mia nonna preparava questo impasto il mercoledì che precede il giovedì grasso. Dal giovedì grasso al martedì ultimo di carnevale, c’erano sempre un po’ di frittelle calde dopo pranzo. Tornavo da scuola e sentivo l’odore delle frittelle dalla strada. Era come il suono del pifferaio magico, inutile resistere, e salivo a casa della nonna a darle un salutino!
Aneddoti linguistici: la parola frìtola in veneto può avere molteplici significati:
- Se ti dicono: sei una frìtola. Vogliono dirti che sei una persona poco accomodante, troppo puntigliosa e pedante.
- Se con aria ammiccante viene fatto riferimento alla frìtola della signora…non si stanno riferendo alle frittelle da lei cucinate, ma bensì ad una parte del suo corpo che genera godimento.
- Se invece specificano la frìtola dea siora gigia, si riferiscono al frittellone del luna park. Una sorta di pizza fritta dolce.
Come fare le frittelle di carnevale venete
Ingredienti
- 1 litro di latte
- 250 gr di semolino
- 125 gr di uvetta
- 50 gr di pinoli ( se vuoi riempire le frittelle con la crema, puoi non mettere i pinoli)
- 1/2 bicchiere di grappa ( ho utilizzato la grappa barrique di Villa Caldogno. Ha un sapore morbido e tondo che non fa sentire quella punta alcolica nelle frittelle )
- 1/2 bicchiere di olio EVO ( ho utilizzato un olio delicato e profumato come l’olio Pomèa di Contrà Soarda)
- 130 gr di zucchero
- 7 uova di allevamento a terra
- scorza grattugiata d’arancia e di limone non trattati
- lievito vanigliato per dolci
- una presa di sale
- farina bianca 00 e frumina quanto basta
Procedimento
- Metti il latte in una pentola e portalo quasi ad ebollizione.
- Getta a pioggia il semolino e gira energicamente affinché non si formino grumi.
- Continua a mescolare finché non si forma una polentina, cioè quando l’impasto si stacca dalle pareti.
- Una volta fatta la polentina aggiungi: l’uvetta ammorbidita nella grappa, i pinoli, la grappa, lo zucchero, la scorza grattugiata di arancia e di limone, lievito vanigliato e la presa di sale. Amalgama bene il tutto.
- Lascia raffreddare il composto e solo una volta freddo aggiungete le uova una alla volta e amalgama bene.
- Lascia riposare il composto un giorno in frigorifero.
- Aggiungi la farina mista alla frumina subito prima di friggere, per rendere l’impasto con un certa corposità ma tenendolo sempre morbido.
- Inizia a friggere quando l’olio ha raggiunto i 170°, se non hai un termometro fai la prova bastoncino di legno. Immergi il bastoncino e vedi se si forma attorno ad esso tutte le “bollicine vive” dell’olio. Prendi un po’ di impasto con un cucchiaino da caffè o da tè e con un secondo cucchiaino fai scendere l’impasto nell’olio di frittura. Le frittelle si devono dorare e cuocere all’interno senza diventare troppo scure.
Consigli utili per la frittura perfetta: usa una casseruola a sponde alte. Per friggere utilizza un olio di arachide, indicato per la frittura di questi dolci. Il fuoco deve essere medio basso, per non far bruciare l’olio. Non mettere troppe frittelle a friggere assieme, abbasserebbero la temperatura dell’olio e si impregnano di esso.
Per una versione veramente godereccia, potete riempirle con della crema pasticciera o con dello zabaione;)
Dolci di carnevale: ricette
Il carnevale è come il Natale, ha i suoi dolci tipici, fritto o al forno, ripieni o semplici. Come ogni città ha la sua maschera di Carnevale così esistono diverse tradizioni sui dolci. In Veneto le tradizioni lasciate dalla Serenissima sono le frìtole e i galani o crostoli, preparati nel periodo di carnevale dai fritoleri. Una corporazione di 70 commercianti che nel XVII passavano per discendenza diretta l’arte “nobile” di allietare con le frittelle.
Ho raccolto un po’ di storie e di ricette intorno ai dolci di carnevale, non quante ne avrei voluto raccogliere, ma sto continuando la mi ricerca gustosa.
- Ricetta dei crostoli, chiacchiere o galani
- Frittelle con la ricotta
- Berlingozzo della Corte dei Medici
- Castagnole
- Graffe napoletane
- Ravioli dolci ripieni
Ingredienti
- 1 litro di latte
- 250 gr di semolino
- 125 gr di uvetta sultanina
- 50 gr di pinoli
- mezzo bicchiere di grappa
- mezzo bicchiere di olio evo leggero e profumato
- 130 gr di zucchero
- 7 uova
- scorza grattugiata d'arancia e di limone non trattati
- lievito vanigliato per dolci
- una presa di sale
- farina bianca e frumina quanta basta
Preparazione
- Metti il latte in una pentola e portalo quasi ad ebollizione.
- Getta a pioggia il semolino e gira energicamente affinché non si formino grumi.
- Continua a mescolare finché non si forma una polentina, cioè quando l’impasto si stacca dalle pareti.
- Aggiungi: l’uvetta ammorbidita nella grappa, i pinoli, la grappa, lo zucchero, la scorza grattugiata di arancia e di limone, lievito vanigliato e la presa di sale. Amalgama bene il tutto.
- Lascia raffreddare il composto e solo una volta freddo aggiungete le uova una alla volta e amalgama bene.
- Lascia riposare il composto un giorno in frigorifero
- Aggiungi la farina mista alla frumina subito prima di friggere, per rendere l’impasto con un certa corposità ma tenendolo sempre morbido.
- Inizia a friggere quando l’olio ha raggiunto i 170°,
Consigli per la perfetta frittura
Paola Sartori
Comunico le aziende ed i prodotti usando parole gustose. Mi piace servire in tavola racconti di progetti appetitosi. Consulente di web marketing, copywriter appassionata di storie di cibo e turismo enogastronomico. Founder di Prelibata
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