Ostie stirate, al profumo di cannella e zucchero muscovado

Ostie stirate, Costanza comprende il profumo del Paradiso

Fermati, bevi con me un brulè di mele e gustati le ostie stirate dal profumo di zucchero e cannella.

Una ricetta ispirata da un bellissimo libro, una storia raccontata da una tata di una ricca bambina siciliana.

Siamo nella Sicilia di metà ‘800, quando in una grande famiglia della ricca aristocrazia  terriera nasce Costanza.

Una bimba dalla pelle chiarissima e dai capelli rosso fuoco, molto strano per la Sicilia di quei tempi.

Simonetta Agnello Hornby racconta magistralmente la vita di Costanza, nel libro intitolato appunto “La zia Marchesa”.

Un libro che amo ed ho letto più volte, per come riesce a spiegare la storia siciliana, attraverso il racconto della vita di una famiglia o meglio della vita di  casa Safamita.

Ma perchè proprio questo libro per parlare di letteratura e cucina?

Perché le Ostie stirate profumano di Paradiso e tu hai mai pensato a quale profumo potesse avere il Paradiso?

 

 

ostie stirate

 

Costanza  visita il monastero della Madonna del Soccorso e si  mangia le ostie stirate.

ostie stirate

 

 

Costanza è entusiasta, quando  viene portata al Monastero della Madonna del Soccorso.

L’entusiasmo non è per la vita monacale, come pensava la mamma.

Il motivo dell’entusiasmo sono le Ostie stirate.

….”Veniva accompagnata nella stireria del convento, dove le giovani monacande, stiravano silenziose.

I ferri da stiro, neri, grandi, pesanti, pieni di brace accesa, sprigionavano un vapore denso e odoroso di carbone e amido, fragrante di pulito.

La monaca bisbigliava all’orecchio di una giovanetta.

Quella lasciava la stanza  senza far rumore e poi ritornava con un cesto di vimini colmo di ostie rotte.

Sceglieva con cura pezzi di ostie di grandezza simile, li accoppiava ( appattava) a due a due.

Poi stendeva sullo stiratore una pezza pulita e ve li disponeva su due file.

Cospargeva la prima fila di zucchero granuloso misto a polvere di cannella e poi copriva le ostie con gli altri pezzi, pronti per la stirata.

Come d’incanto la stireria si riempiva del profumo di zucchero bruciato e di cannella: l’ostia si era trasformata in cialda leggerissima, calda e croccante e lo zucchero appena appena caramellato.

Le novizie, a testa bassa, continuavano i loro lavori, obbedienti alla regola del silenzio.

Uno sguardo fugace pieno di desiderio, un inspirare lungo e sommesso, una impercettibile pausa nello stirare dicevano che anche per loro quello era il vero profumo del paradiso: almeno così la pensava Costanza.”

ostie ripiene

Ostie ripiene

Lo sentite anche voi il profumo dopo aver letto questa meravigliosa descrizione?

Viene subito voglia di farle a casa.

Vi assicuro che ne vale la pena, ne escono meravigliose cialdine di ostie croccanti adatte da servire con il tè o anche con una buona cioccolata calda.

Cosa serve per fare  le  Ostie stirate o ripiene

  • 500 ml di acqua
  • 250 gr di farina

 

  • zucchero di canna, io ho usato lo  zucchero Muscovado per il profumo intenso di questo zucchero.
  • cannella in polvere.

Strumenti utili per fare le Ostie stirate 

  • Puoi fare le Ostie con una cialdiera  elettrica  oppure con una crepiera piatta o con una padella per fare le piadine.

Come si preparano le Ostie

Il procedimento è molto semplice:

  • Metti la farina in una larga terrina
  • A filo fai scendere l’acqua impastando con la frusta oppure con uno sbattitore elettrico.

Attenzione: non devono formarsi grumi.

  • Fai scaldare lo strumento per fare le cialde e procedi con piccole quantità nel fare le Ostie.

 

Come stirare le Ostie ripiene 

  • Taglia a spicchi regolari le ostie. Puoi usare la forbice che usi per gli alimenti.
  • Miscela lo zucchero di canna con la cannella in una tazza.
  • In uno spicchio versa lo zucchero e cannella in modo da ricoprire lo spicchio

Dopo aver messo lo zucchero si accoppiano e si stirano, rimettendole nella cialdiera, oppure stirandole con il ferro da stiro dopo averle messe tra due fogli di carta da forno.

Ostie ripiene

 

Ti potrebbe interessare sapere che:

  • Ti ho raccontato questa storia proponendoti questa buonissima e semplice ricetta perché ho  accolto l’invito di Betulla e partecipo con questa ricetta a #pagineaifornelli contest

ostie

  • Questo bellissimo libro, che ti consiglio di leggere, offre altri bellissimi spunti culinari, tra questi il momento  in cui Costanza già sposata, fa innamorare il marito con i suoi biscotti a dito. Pagine di una sensualità genuina e semplice come solo la cucina sa essere, passa a leggertelo nel blog.

 

  • Se insieme al libro e a questi fantastici biscottini vuoi gustarti un buon brulè di mele, eccoti servita.

 

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4 Commenti

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    Betulla 7 gennaio 2018 (12:18)

    Carissima Paola, sono deliziata e incantata da queste foto meravigliose! Mai avrei pensato che il mio piccolo contest avrebbe innescato tanta bellezza. Per cui ti ringrazio di cuore, e ti faccio i miei più sinceri complimenti per come sei riuscita a tradurre in immagini poetiche e vivissime le parole dell’autrice e il mondo del monastero che ha descritto tanto bene! Grazie, il tuo blog, e il tuo modo di raccontare il cibo sono una rivelazione!

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    LaBisaccia 7 gennaio 2018 (10:03)

    Che atmosfera magica sei riuscita a creare con queste ostie stirate! Ho scoperto la Agnello Hornby con Il pranzo di Mosè e ogni volta riesce a stupirmi per il potere evocativo dei suoi scritti. Le tue foto poi sono davvero meravigliose.

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      Prelibata 7 gennaio 2018 (16:10)

      Grazie sei veramente molto gentile. Io ho scoperto la Hornby con un filo d’olio, in realtà avevo già letto la Mennulara. Ho letto molto dei suoi libri e trovo i suoi scritti magici.. come dici te con un potere evocativo molto forte.

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