Sbrisolona in Veneto
Sbrisolona o Fregolota l’origine è Veneta
Non è solamente l’orgoglio Veneto che ci fa dire che la storia della Sbrisolona iniziò prima con la Fregolota in Veneto.
La Sbrisolona, dolce tipico delle terre che videro come padroni e Signori I Gonzaga e la loro discendenza per molti secoli.
La Sbrisolona dolce tipico non solo a Mantova, centro della Signoria e del Ducato dei Gonzaga ma giù fino al nord ovest dell’Emilia, nel Ducato di Guastalla, nella meravigliosa città di Parma.
Oggi nel calendario del cibo Italiano dell’AIFB , è la giornata della Sbrisolona , dolce tipico che ben ci verrà raccontato dall’ ambasciatrice Laura Bartolini.
Intanto, l’amica Erica Zampieri ed io da brave Venete o meglio da brave discendenti della Serenissima 😉
Ci arroghiamo il diritto di dirvi che la Sbrisolona prima era una Fregolota.
La vera storia della Sbrisolona Veneta
Un giorno di tanti secoli fa un mercante della Serenissima partì dalle sue terre di Castelfranco Veneto con un bel carro trainato da cavalli.
Trasportava stoffe e spezie provenienti dai mercati orientali, farina di mais e un bel cesto pieno di cose buone preparate dalla moglie.
Tra le vivande domestiche, una bella fregolota e qualche bottiglia di Torcolato.
Strada facendo il mercante Veneto si centellinava la Fregolota, spezzandone piccoli “pezzi di bricioloni”, e li intingeva in un buon bicchiere di Torcolato.
Il Torcolato è un buon vino della nostra terra, prodotto dall’uva Vespaiolo bianche appassite.
Una volta arrivato al Ducato di Gonzaga, fece grandi affari.
Vendette tutta la mercanzia che si era portato e festeggiò.
Felice degli affari conclusi , offerse a tutti il buon Torcolato con la Fregolota della moglie.
Il destino volle che passasse in quel momento il cuoco pasticciere dei Gonzaga, che volle assaggiare queste “Sbrisole”di dolce e se ne innamorò.
Chiese la ricetta e volle rifarla a modo suo ai suoi Signori.
Il cuoco non confessò ai suoi Signori che la ricetta era di una casalinga Veneta moglie del mercante.
Il cuoco, disse che era sua invenzione e la chiamò Sbrisolona .. sempre da fregola-briciola deriva 😉
Ecco perchè i Mantovani pensano che la Sbrisolona sia una loro tradizione 😉
Forse il mercante non era partito con il cavallo ma con il Bucintoro, battello fluviale per la navigazione.
A quel tempo si percorrevano più i fiumi che le strade.
Potrebbe esserci anche un’altra versione del perchè la fregolota è diventata Sbrisolona …ora ve la racconto
Seconda versione sulla Fregolota che diventa Sbrisolona
Capitò che Eleonora Gonzaga sposata in Asburgo passando per le terre venete per andare a passare il Natale con la famiglia d’origine, ospite di una ricca famiglia Veneta in una delle meravigliose Ville sparse nel nostro territorio, assaggiasse la Fregolota.
Tanto le piacque che la volle portare alla famiglia in quel di Mantova e così inizia la storia della Sbrisolona…
Insomma cambiano i tempi , cambiano i gusti ma rimane sempre la voglia di condividere le cose buone con chi si ama 😉
Per questo, questa storia l’abbiamo voluta a 4 mani !
( Le storie sono libere interpretazioni della sottoscritta leggendo “La Cucina Vicentina” di Amedeo Sandri e Maurizio Falloppi
e molti altri libri che parlano della storia degli Italiani a tavola)
Per una SBRISOLONA VENETA vi serve
dosi per 6 persone
- di Mandorle dolci gr 200
- 200 gr di Farina 00 ( si può anche fare 100 farina 00 e 100 farina di mais Maranello versione molto sottile )
- 1 grosso uovo ed un tuorlo ( di una gallina felice e non sfruttata)
- 50 gr Panna liquida freschissima
- 1 noce di burro per la teglia
- presa di sale
- una stecca di vaniglia
PREPARAZIONE
- Vi è chi preferisce sbollentare le mandorle e pelarle, ma un mio consiglio è quello di non farlo,
- un tocco quasi magico a questo dolce sarebbe dato dall’aggiunta di due o tre mandorle amare all’impasto al quale conferiscono un inconfondibile aroma.
- Passate in un telo inumidito le mandorle, tritatele grossolanamente,
- poi mescolatele alla farina, allo zucchero ed ad un pizzico di sale.
- Fate la fontana e mettetevi al centro l’uovo intero e il tuorlo, l’interno della stecca di vaniglia e la panna fatta cadere a grosse gocce in modo che si formino i fregolotti, cioè grossi bricioloni che si disporranno in una teglia larga e bassa , precedentemente imburrata.
- Tenete presente che lo spessore del dolce deve risultare alla fine di circa un centimetro e non di più.
- Mettete il recipiente in forno già caldo a 190° per circa 40 minuti o poco meno, sino a quando cioè la torta sarà diventata in superficie di un bel colore nocciola.
- Levatela allora dal forno e lasciatela intiepidire nella teglia, prima di staccarla molto delicatamente ed appoggiarla su una gratella a raffreddare.
- Gustatela con un buon Torcolato doc oppure con Un fiore D’arancio delle colline Euganee
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