• spaghetti alla Nerano

Spaghetti alla Nerano da Nerano

La vera storia degli “Spaghetti alla Nerano” raccontata da una persona che quel giorno c’era!

 

Gioco in casa, in questa giornata dedicata alla pasta e basta! del Club del 27.

Che cos’è il Club 27? Niente di hard, forse a volte un po’ food porn 😉

E’ un club dove si condividono saperi e sapori tra food blogger.

Ogni mese viene dato un tema per cui le partecipanti devono impegnarsi nel rifare una ricetta delle n. proposte e a Settembre il tema è la Pasta.

Visto che da ben 17 anni frequento il paese di  Nerano, non potevo che scegliere gli Spaghetti alla Nerano e direttamente da Nerano.

Maurizio, Napoletano Dop, è quasi nato in questi luoghi.

La sua famiglia vi soggiornava durante i mesi estivi già dal 1960, ben prima che lui nascesse.

Per anni lui, ed anche io, abbiamo soggiornato in una casa  a fianco del  Ristorante da Maria Grazia, dove è nato il piatto degli Spaghetti alla Nerano.

Si trova a Marina del Cantone, la piccola spiaggia  di Nerano paese.

Spaghetti alla Nerano

Siamo nella terra delle Sirene.

Un luogo magico appena girato l’angolo di Punta Campanella, il punto più estremo della terra ferma  vicino all’isola di Capri.

Siamo ancora in penisola Sorrentina, anche se affacciati sul Golfo di Salerno e non più su quello di Napoli.

Il giorno degli Spaghetti alla Nerano, come sono nati.

Un giorno il Principe Caravita, conosciuto da tutti con il nome di Pupetto di Sirignano sbarcò  nel piccolo molo di Marina del Cantone.

Erano i primi anni ’50 e Pupetto  con il suo gruppo di amici Capresi si diresse a cenare, come spesso faceva,  da Maria Grazia, già famosa per la sua ottima cucina.

Il Principe Pupetto, era un vero personaggio, un animatore della vita mondana napoletana degli anni 50.

Fu persino ispiratore di alcuni personaggi nella filmografia del mitico Totò.

La sig.ra Esterina, oggi proprietaria del ristorante Le Sirene, che si trova a fianco del ristorante da  Maria Grazia, è la nipote ed è l’unica testimone in vita.

Nel giorno in cui sono stati creati gli Spaghetti alla Nerano, la signora Esterina, a quel tempo giovane ragazza,  stava in cucina, imparando “il mestiere” dalla zia.

Alla fine di quella giornata, quando le donne si stavano mettendo a rigovernare, entrò in cucina  il Principe Pupetto.

Sfidato dagli amici, volle preparare insieme a Maria Grazia un piatto di spaghetti per gli amici.

Maria Grazia  e le donne in cucina  aiutarono Pupetto a fare un figurone, creando il piatto oggi famoso nel mondo!

Spaghetti alla Nerano

Gli ingredienti degli Spaghetti alla Nerano

Gli ingredienti sono semplici:

  • le ultime zucchine dell’orto di famiglia, tagliate a sottili rondelle e  fritte in olio extravergine, ma non troppo “arruscate” per  evitare il sapore amaro del troppo cotto, vengono raccolte dall’olio di frittura, scolate e messe direttamente in un recipiente ma non con carta assorbente.
  • Residui di un caciocavallo (a capa o bebè di Sorrento)
  • Insieme a qualche altro formaggio locale, pecorino e sicuramente caciotta secca di fuscella.

La caciotta secca di fuscella è una caciottina di fiordilatte che si consuma fresca, tipica di questi paesi famosi per le trecce di fiordilatte. Per farle seccare vengono lasciate stagionare in cestini di giunco. Purtroppo oggi le leggi sanitarie non permettono questo tipo di essiccazione e le caciottine vengono essiccate in cestelli di plastica. Sicuramente nella ricetta non c’era il provolone del monaco,  ri-scoperto solo negli anni Ottanta e diventato DOP nel 2010.

  • Olio.

Parte dell’olio è lo stesso delle zucchine fritte, quindi bisogna regolarsi a seconda di quanto olio si sono portate le zucchine.

  •  Tanto, tantissimo  basilico.
  • Una bella macinata di pepe fresco finale.

Gli spaghetti sicuramente di Gragnano, devono cuocere in acqua bollente salata solo 1/4 del loro tempo di cottura. Si raccolgono dalla pentola con una “schiumarola” e si finisce la cottura mantecandoli in padella dove avrete messo parte delle zucchine. Durante la mantecatura si aggiungono un po’ alla volta l’acqua di cottura, i formaggi grattugiati, il basilico spezzettato e le zucchine rimanenti. Si continua così come fosse una pasta risottata. Il risultato è ottimo.. profumato e un po’ filante.

spaghetti alla Nerano

 L’ingrediente segreto  degli Spaghetti alla Nerano rimane segreto!

La sig.ra Esterina, unica testimone in vita,  i figli che l’aiutano, i discendenti di Maria Grazia, i parenti vari, sono tutti gestori di ristoranti  nella piccola ma famosa, Marina del Cantone.

Tra questi ci sono anche ristoranti stellati come La Taverna del Capitano, i Quattro passi e Lo Scoglio.

Spaghetti alla Nerano

Alle  richieste simpatiche o pressanti di personaggi famosi e non,  per estorcere la ricetta, rispondono tutti con un sorriso un po’ di sfida.

Annuiscono quando si prova ad elencare gli ingredienti, dissentono sugli ingredienti fantasiosi, ma la ricetta non la smollano!

E l’ingrediente segreto rimane tale!

Ti dicono cosa non c’è nella ricetta originale!

Niente aglio e niente Provolone del Monaco.

Non c’è uovo e neppure panna, come spesso turisti del nord suggeriscono.

Le zucchine non vengono frullate e non sono bollite.

Insomma, rimane il mistero di tutti gli ingredienti che compongono questo piatto.

Ma è proprio il mistero che ci fa parlare di questo piatto, perchè come in molti dicono …  mia mamma li ha sempre fatti così 😉

E’ infatti un piatto semplice, fatto con prodotti locali, inventato da una cuoca eccellente e da un personaggio dell’aristocrazia napoletana.

Non è un piatto inventato da chef!

Nato con quel che c’era in cucina dice la versione di Luciano Pignataro.

Non me ne vogliano le amiche del Club 27 per aver trasgredito alle regole, non me ne voglia Rosaria della quale ho apprezzato molto la sua versione di Spaghetti alla Nerano .. ma sono una versione non sono gli originali di chi ti racconta… Io quel giorno c’ero!

 

 

Spaghetti alla Nerano

La sig.ra Esterina nel suo ristorante Le Sirene con il figlio Alfonso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco la Sig.ra Esterina con i figli.

A loro è stato passato il testimone della tradizione culinaria di famiglia:

A Marinella simpatica e solare, che nei suoi piatti mette tutta quell’energia positiva della cucina fatta con amore.

Ad Alfonso appassionato, preparato e simpatico anfitrione, che è pronto a rispondere ad ogni vostra domanda e a raccontare, ma se lo trovate in vena di non rispondere, mangiate i suoi meravigliosi dolci!

Non trovate la ricetta in questo post?

La ricetta è segreta e tutto dipende da quanta pasta usi …mi dice la signora Esterina 😉

Quindi, come tutte le ricette della tradizione orale il peso è ..qb!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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23 Commenti

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    Gaia 4 ottobre 2017 (16:53)

    Che bellezza tutto, qui!
    Grazie Paola!

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    Tina Tarabelli 3 ottobre 2017 (15:20)

    Ho letto questo post tutto d’un fiato scoprendo tante cose che non conoscevo. Grazie

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      Prelibata 4 ottobre 2017 (6:16)

      Grazie Tina.. allora ho raggiunto l’obiettivo;) Mi piaceva raccontare qualcosa di più di questa ricetta, la storia, i luoghi.

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    Antonella 2 ottobre 2017 (21:59)

    Interessante post, pensa che non conoscevo ne il paese, che sembra dalle foto molto carino, ne la pasta. Rimedierò! grazie per questo racconto

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      Prelibata 4 ottobre 2017 (20:25)

      Grazie Antonella, infatti è un luogo molto particolare ..;)

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    Ilaria talimani 2 ottobre 2017 (16:50)

    Un bellissimo articolo corredato da altrettante belle foto. Si vede quanta passione tu ci abbia messo ed è sempre un piacere trovare testimoni di un tempo che fu. Anche se, l’ingrediente segreto non ce lo sveleranno mai 🙂

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      Prelibata 2 ottobre 2017 (17:13)

      Grazie Ilaria, già non ce lo sveleranno mai, ma secondo me è l’aria, il sole e il mare trallalà… della loro bellissima baietta 😉

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    elena 1 ottobre 2017 (9:20)

    bellissimo post, riproverò questi spaghetti che mi sono piaciuti tanto seguendo le tue indicazioni, sono contenta che non ci sia il provolone del Monaco, perchè ho fatto i salti mortali per trovarlo, è stata una vera scoperta (buonissimo!), ma sarei in difficoltà nelle prossime volte. Spero non ti dispiaccia se aggiungo il link al tuo post, nella mia ricetta… se non fossi d’accordo fammi sapere! Grazie di cuore! elena

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      Prelibata 1 ottobre 2017 (10:18)

      Grazie Elena ,
      assolutamente no, mi può fare solo piacere il link dal tuo blog.
      Per il Provolone del Monaco, la prossima volta scrivimi ..so io come non farti impazzire 😉

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    Gianni 29 settembre 2017 (9:43)

    Bellissimo post per un piatto che non conoscevo ma che mi state facendo venire voglia di fare. Complimenti davvero

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      Prelibata 29 settembre 2017 (12:03)

      Grazie Gianni .. devi farlo assolutamente 😉

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    Anna Laura Mattesini 29 settembre 2017 (9:40)

    Ma è fantastica la storia! Adoro questi racconti, grazie mille

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      Prelibata 29 settembre 2017 (12:05)

      Si è vero è fantastica e anche a me piacciono molto le storie che stanno dietro ai piatti. Raccontando questa cosa ho scoperto ancora più dettagli sulla vita del Principe Pupetto .. tutte da raccontare 😉

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    Ross 27 settembre 2017 (13:24)

    Che bella storia, poetica e tanto ma tanto succulenta. Occasione in più per cucinare anch’io questa pasta, grazie a te e al Club del 27 😀

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      Prelibata 29 settembre 2017 (12:06)

      Si hai ragione è bellissima questa cosa di scoprire storie e ricette che magari usiamo, ma delle quali non sappiamo nulla se non il procedimento. Questo è il cuore della condivisione 😉

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    Lidia-TheSpicyNote 27 settembre 2017 (12:50)

    Che bel racconto cara Paola, e che bella pasta… Amo quando la cucina è parte di un’esperienza di vita, come questa.
    Un abbraccio,
    Lidia

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    Silvia 27 settembre 2017 (9:40)

    Mi hai una voglia di farli incredibile!

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      Prelibata 27 settembre 2017 (10:14)

      Prova.. cimentati, usa la tua sensibilità culinaria e poi facci sapere 😉

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    Marianna 27 settembre 2017 (8:35)

    nel mentre leggo il tuo stupendo articolo, cerco di visualizzare tutto quello che hai descritto e sento la tua voce, il tuo parlare in modo rassicurante… non ho nai avuto la fortuna di assaggiare gli spaghetti alla Nerano, uno dei meravigliosi piatti tipici della tradizione campana, se lo dovessi provare a fare lo storpierei sicuramente. Magari… chissà un giorno andremo insieme dalla Sig.ra Esterina. Complimenti ancora. Marianna

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      Prelibata 27 settembre 2017 (10:16)

      Marianna quando vuoi .. ma sono sicura che esiste uno spaghetto alla Nerano alla maniera di Marianna .. magari con i formaggi dei tuo posti e con le zucchine del tuo orto 😉

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    Vale 27 settembre 2017 (8:19)

    Un tuffo al cuore. Vedere raccontati i miei luoghi del cuore dalla tua meravigliosa penna, vedere in foto dopo alcuni anni la signora Esterina, con Marinella e Alfonso. Dopo anni trascorsi al loro hotel, che all’epoca era una pensione, accanto al “bar Bagni Mimì” e con vista su Maria Grazia e sull’Isola de Li Galli dove aveva casa il ballerino Nureyev, vederlo scendere dal gommone per fare due passi fino da Maria Grazia, magari proprio per mangiare un piatto fumante di Spaghetti alla Nerano, che un tempo erano solo “spaghetti e zucchine” … quanti vip andavano e venivano con le scialuppe dei loro yacht ormeggiati al largo, solo per venire a mangiare questa prelibatezza… il bebè di Sorrento poi, lo adoro… grazie Paola, una bella emozione, un tuffo nella memoria di tempi felici, e un racconto preciso di cosa è Nerano, Marina del Cantone, chi sono queste persone, e che mondo c’è dietro, fatto di storia, tradizione, famiglie allargate e sentimenti. E se sei ancora lì, dai un bacio gigante ad Esterina da parte mia.

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      Prelibata 27 settembre 2017 (10:18)

      Lo farò sicuramente prima di ripartire .. così è l’occasione di mangiare anche i loro mitici antipasti..

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