Montalbano, il primo pranzo da Calogero
Montalbano a tavola, silenzio, parlano i piatti di Calogero!
A chi non viene fame guardando Montalbano mangiare?
Pure a Mimì , sempre un pò’ a stecchetta, viene un certo languorino, guardando il suo collega gustarsi piattoni di spaghetti nell’amata trattoria “Da Calogero”.
Quello che appare a tutti noi lettori e/o appassionati della famosa fiction televisiva è la devozione che il commissario Montalbano ha per la cucina siciliana…. silenzio parla il sapore della Sicilia 😉
Per questa particolare giornata mi sono ispirata al romanzo
“La Prima indagine di Montalbano”
Il giovane commissario Montalbano diventa Il commissario Montalbano che tutti noi conosciamo.
Da Mascalippa un paese montano e freddo dell’entroterra, dove il giovane Montalbano ha mosso le sue prime indagini come vice commissario, viene promosso e trasferito nella sua Vigata.
Vigata è il paese natale dove è cresciuto fino a poco dopo la morte della madre, mancata che lui era ancora un bambino.
Il rapporto con la sua Vigata ricomincia proprio con la ricerca dei sapori rimasti nella sua memoria,
dal gelato al gusto cassata del bar nella Scala dei Turchi alla ricerca del ristorante che facesse per lui..
Le parole di Camilleri:
…subito vitti un’insegna sulla quale stava scritto ” Trattoria San Calogero“. Raccomandandosi al Signuruzzu, trasì.
Tutti i tavoli erano vacanti, di certo non era l’orario giusto, troppo presto.
” Si può mangiari?” spiò a un cammereri coi capelli bianchi che, sentendolo trasire, era nisciuto dalla cucina e lo taliava.
“Non c’è bisognu di pirmissu” arrispunnì asciutto l’altro.
“Abbiamo antipasto di mare, spaghetti al nivuro di siccia, o alle vongole o ai ricci di mare”.
“Gli spaghetti ai ricci di mare bisogna saperli fare” fece dubbioso Montalbano.
“La laurea in ricci di mare mi pigliai” fece il cammareri.
Montalbano avrebbe voluto mangiarisi la lingua a muzzicuna.
Dù a zero.
Dù frasi ‘mbecilli so’ e dù risposte intelligenti.
” E per secondo?”
“Pisci”
“Che tipi di pisci ?”
“Quello che vuole lei “
” E com’è cucinato?”
” A secundo del pisci che sceglie.”
Meglio cucirini la vucca.
“Mi porti quello che vuole “
Capì d’aver pigliato la decisione giusta . Quanno nasci dalla trattoria s’era mangiato tre antipasti, un piatto di spaghetti ai ricci di mare bastevoli per 4 persone e
6 triglie di scoglio fritte al millimetro, eppure si sentiva leggio leggio, pervaso da un benessere tale da stampargli un sorriso ebete sulla faccia.
Calogero diventa così il ristorante di fiducia eletto da Montalbano, un cordiale introverso descritto in maniera sapiente dal genio creativo di Camilleri.
Tutti amiamo Montalbano, anche quando si siede a tavola e capiamo che preferisce farlo da solo ..perchè Montalbano non parla a tavola 😉
Gli spaghetti di ricci purtroppo non sono facili da preparare, non solo perché serve la laurea, 😉 ma perché i ricci sono una pesca protetta ed è quindi vietata.
Quindi, caro commissario Montalbano, nella giornata dedicata a te
a casa di Prelibata ti onoriamo con un bel piatto di spaghetti con Vongole,
e con un bel piatto di Trigliette fritte al millimetro ….proprio come piace a te 😉
Che cosa serve per preparare gli Spaghetti ai frutti di mare, per 4 persone
1kg di vongole
400 gr di spaghetti di grano duro
1 spicchio d’aglio
olio, sale, prezzemolo, pane grattugiato
300 gr di pomodorini maturi
peperoncino tritato
PREPARAZIONE
Spurgate in acqua corrente le vongole e tenetele a bagno per un’oretta.
Lavatele e sgocciolatele, mettetele in una padella a fuoco vivace, copritele con un coperchio e fatele aprire.
Io, prima di metterle in padella, per evitare che possano essercene qualcuna con dei residui di sabbia ho preso l’abitudine di batterle ad una ad una su un tagliere.
Una volta aperte sgusciatele e mettetele in una zuppiera, tenendone da parte qualcuna intera per decorazione.
Filtrate l’acqua di cottura delle vongole che vi servirà per la salsa.
Nel frattempo ponete lo spicchio d’aglio in una padella capiente dove avrete messo un po’ di olio e fatelo soffriggere, aggiungete i pomodorini divisi a metà insieme ad un po’ di acqua di cottura delle vongole.
Lasciate appassire i pomodorini mescolando di tanto in tanto, quando vedete che il sugo è quasi pronto aggiungete le vongole pepate e se necessario salate, spesso non serve aggiungere il sale perché le vongole sono già salate.
Fate andare il sugo a fiamma bassa per qualche minuto, spegnete e coprite.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti e scolateli al dente.
Versate la pasta nella padella e, mescolando a fuoco basso, incorporatela al condimento. Completate con prezzemolo tritato e un po’ di peperoncino.
PREPARAZIONE Triglie alla Calogero
Triglie fresche, ben pulite
farina
olio di arachide per frittura
sale, pepe e limone
PREPARAZIONE
Lavate bene le triglie precedentemente pulite.
Asciugatele in carta assorbente
Infarinatele per bene
tuffatele in olio bollente e fatele dorare
scolatele, salatele, pepatele e spruzzatele con del succo di limone.
Il tutto accompagnato con un buon Scirtea bio prodotto dal vitigno Insolia delle tenute Piazza, scelto da Prelibata 😉
Trattoria “San Calogero”:
All’osteria San Calogero lo rispettavano, non tanto perché fosse il commissario quanto perché era un buon cliente,
di quelli che sanno apprezzare. Gli fecero mangiare triglie di scoglio freschissime, fritte croccanti e lasciate sgocciolare sulla carta da pane.
“La forma dell’acqua”, p.67
La trattoria preferita da Salvo Montalbano, chiusa per motivi di salute proprio di Calogero, il gestore, così come è raccontato ne “Il giro di boa”, ha purtroppo chiuso i battenti anche nella realtà.
A ricordarne la presenza troviamo oggi soltanto l’insegna, all’angolo tra Via Roma e la Salita Granet di Porto Empedocle
Bibliografia:
Racconti di Montalbano, Andrea Camilleri ed. Oscar Mondadori,
I luoghi di montalbano ed. Sellerio
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